4 FEBBRAIO

IL GIRO ESTERNO

Il 4 febbraio è una giornata di straordinaria devozione e fervore a Catania, poiché prende vita il maestoso giro esterno di Sant’Agata. Questa affascinante processione si snoda per l’intera giornata, avviandosi con la suggestiva Messa dell’Aurora nella Cattedrale di Piazza Duomo, all’alba. 

Accompagnato dal caratteristico “sventolare” dei fazzoletti bianchi dei devoti, il busto reliquiaro di Sant’Agata viene solennemente trasportato in spalla lungo la navata della Cattedrale, per poi essere collocato sul possente fercolo, che lo accompagnerà attraverso le vie della città.

Da quattromila a cinquemila devoti, rigorosamente vestiti con il sacco votivo, si uniscono per trainare l’imponente macchina, che può pesare fino a 30 quintali, con due lunghissimi cordoni. Marciano con passo lento attraverso la folla, agitando fazzoletti bianchi e intonando il rituale grido: “Cittadini, cittadini, semu tutti devoti tutti, cittadini, viva Sant’Agata!” Questo è un inno che si eleva, un’osanna che significa anche: “Sant’Agata è viva!” nel cuore della folla.

Il percorso inizia da Piazza Duomo, dirigendosi verso gli Archi della Marina, uscendo dal centro storico attraverso la suggestiva Porta Uzeda. Una tappa significativa è presso l’edicola votiva, Fontanella di Sant’Agata, con la consueta offerta della cera, ormai un’icona intramontabile.

Preceduto dalle dodici imponenti candelore, ciascuna rappresentante una specifica categoria lavorativa, il fercolo costeggia gli archi della Marina, per poi raggiungere la Stazione Centrale di Catania e immettersi nel Viale Libertà, che circonda il quartiere. Un momento culminante, scandito dai fuochi d’artificio, è l’arrivo su Via Umberto.

La Santa si appresta a percorrere le strade del mercato locale, “a Fera”, tra gli acclamati devoti. Attraversando Piazza Carlo Alberto e raggiungendo una delle piazze più affascinanti della città, Piazza Stesicoro, il fercolo è accolto tra canti e grida di devozione.

Il momento clou è l’indimenticabile Acchianata de’ Cappuccini, dove il fercolo viene trainato di corsa fino alla Piazza di San Domenico, rivivendo i luoghi del martirio di Sant’Agata, dal primo luogo di sepoltura, la Chiesa di Sant’Agata La Vetere.

Percorrendo Via Plebiscito, Via Garibaldi, Piazza Risorgimento, la processione giunge a notte fonda in Piazza Palestro (il Fortino), illuminata da uno spettacolo pirotecnico che saluta la Santa Patrona. Soste significative avvengono anche alla Marina, luogo del doloroso addio alle reliquie della santa per Costantinopoli, e alla colonna della peste, testimonianza del miracolo del 1743, quando Sant’Agata salvò la città dall’epidemia.

Il giro si conclude a notte fonda, quando il fercolo ritorna solennemente nella Cattedrale, avvolto nella sacralità di una giornata straordinaria di devozione e tradizione.